I vantaggi degli otturatori elettronici

Oramai quasi tutte le fotocamere mirrorless hanno abbandonato gli otturatori meccanici a favore di quelli elettronici; l’otturatore elettronico non avendo parti meccaniche non è soggetto ad usura e quindi garantisce in teoria una durata pressochè infinita, inoltre permette di raggiungere tempi di scatto ben oltre l1/8000 classico limite degli otturatori meccanici. Ma ora Sony e Nikon hanno presentato su alcune loro fotocamere (Sony A9 III e Nikon Z8 e Z9) l’otturatore “Global Shutter” che permette di raggiungere il tempo di scatto di 1/80.000 (avete letto bene). Questo permette di prevenire il fenomeno del banding con luci artificiali, contenere o evitare del tutto distorsioni sui soggetti e di sincronizzare il flash con maggiore libertà. Ma non è finita qui : diventa possibile realizzare sequenze di scatto prima impensabili (La Sony A9 III dichiara una raffica di 120 fps) per la gioia dei fotografi sportivi e naturalistici , e ancora l’utilizzo di questa nuova tecnologia permette notevoli miglioramenti di performance per quanto riguarda la velocità di dati acquisiti dal sensore (autofocus ed esposimetro). Vedremo nei prossimi mesi se queste potenzialità saranno rispettate dalla realtà.




Scattare in raw con gli smartphone

Oramai gli smartphone possono essere considerati gli eredi delle fotocamere compatte, in particolare i modelli di punta offrono sensori di buona qualità e ottiche molto nitide. A questo si aggiungono l’evoluzione dei software che gestiscono la fotocamera che offrono la possibilità di parecchie regolazioni manuali come in qualsiasi fotocamera moderna. Alcuni modelli di punta offrono anche la possibilità di scattare in raw; in particolare per gli Iphone esiste la possibilità di salvare le foto nel formato grezzo semplicemente settando la modalità di salvataggio

Anche in ambito Android i vari produttori hanno predisposto la stessa possibilità

Resta in ogni caso la possibilità di utilizzare app di terze parti, tra cui sicuramente ricordiamo Lightroom per smartphone che dialogando direttamente con la fotocamera dello smartphone permette di salvare in formato grezzo.

Un altro passo di avvicinamento degli smartphone alle fotocamere digitali. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.




Intelligenza artificiale e diritto d’autore

Uno dei temi più frequentemente dibattuto quando si parla di intelligenza artificiale (AI) è quello della protezione dei contenuti che vengono usati per istruire i modelli.

E’ recente una prima sentenza negli USA che ha fermato una causa contro Stable Diffusion per violazione del copyright. La motivazione dello stop è legata al fatto che il giudice federale non ritiene che ci sia violazione diretta se il sistema di intelligenza artificiale “contiene solo algoritmi e istruzioni” e non copie delle immagini.

D’altronde gli sviluppatori hanno sempre sostenuto che non vengono copiate le immagini, ma definiti dei parametri in termini di linee, colori, sfumature e altri parametri che generano poi immagini simili.

Quindi il primo round è contrario al riconoscimento del diritto d’autore agli artisti, che ora avranno la necessità di dimostrare che le immagini prodotte sono identiche e non simili. Tesi alquanto difficile da provare in quanto caratteristica base di ogni modello è proprio quello di non generare immagini identiche ai modelli.

Insomma, sembra ancora lontano il momento in cui si possa trovare un punto di incontro tra sviluppatori e detentori dei diritti. Non resta che aspettare e tenere da conto tutte le esigenze.




Francesco Guccini in mostra

In occasione del lancio del nuovo disco “Canzoni da osteria”, la sua casa discografica BMG Italia ha scelto di omaggiare Francesco Guccini con una mostra fotografica open air in occasione della Milano Music Week.

Il titolo scelto è Ma ho fatto anche il cantautore – Francesco Guccini: oltre il palco.

La mostra, esclusivamente fisica come l’ultima opera, è curata da NEWU e permette di ripercorrere momenti, luoghi e persone che stanno dietro non solo all’ultimo disco, ma anche a “Canzoni da intorto”.

I pannelli, inoltre, mediante un QR code permettono ai visitatori di accedere a contenuti multimediali.

10 immagini che racchiudono fotografie, ritratti e scatti rubati. Momenti di vita intima, inedita, quotidiana di uno dei più grandi cantautori dei nostri tempi raccontato nel privato, nel suo essere uomo, amico, compagno di giochi, lotte e bevute. 

L’installazione sarà visibitabile dal 10 al 26 novembre in via Dante a Milano.




Luci d’artista – Museo a cielo aperto

Nel corso del 2022 si sono celebrati i 25 anni dell’iniziativa “Luci d’artista”, il progetto d’arte pubblica della Città di Torino, nato nel 1998 dalla convinzione che l’arte contemporanea dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi cittadini.

Oggi conta una collezione di trentasei opere di luce, che ogni anno, la notte, trasformano la città in un museo open-air.

Per celebrare questa occasione, la Fondazione Torino Musei ha pubblicato il libro “Luci d’Artista. Museo a cielo aperto” che ne ricostruisce la storia, dall’installazione delle prime opere a quello che oggi appare come un museo unico: luminoso e notturno, pienamente accessibile e capace di mostrare un nuovo paesaggio urbano.

Il libro edito da Allemandi conta il consistente contributo dei circoli FIAF di Torino e provincia da sempre attenti all’importanza della documentazione visiva.

Quest’anno in concomitanza con l’accensione delle Luci d’Artista a Torino, giovedì 9 novembre 2023 alle ore 18, nel cortile 2 del Centro Commerciale Lingotto, sarà inaugurata la mostra dedicata alle Luci a cura della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) con 70 immagini realizzate dai fotografi aderenti alle associazioni iscritte alla FIAF, che sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024.




L’invarianza ISO

Chi pratica la fotografia di paesaggio notturno sa che dovrà dotarsi di una fotocamera particolarmente performante negli scatti ad alti ISO e obiettivo ultragrandangolo luminoso.

Tuttavia i più recenti sensori Sony o derivati (montati su fotocamere Fuji, Nikon e Panasonic) mostrano che il rumore resta pressochè invariato, sia che si scatti alla sensibilità ISO consona alle condizioni di scarsa luce, sia che si sottoesponga , anche di parecchio, in fase di scatto , riportando poi l’immagine a un’esposizione corretta in fase di post produzione.

Questa tecnica può diventare molto utile in quanto permette di utilizzare tempi di scatto adatti ad evitare il movimento del dei soggetti ripresi e poi riequilibrare tutto in camera chiara.

Al seguente link potete trovare i test di invarianza ISO eseguiti su moltissime fotocamere in commercio : https://photonstophotos.net/Charts/RN_e.htm




Il furto d’Identità online

Passiamo ore infinite a postare le nostre foto su Instagram e a creare la nostra rete di amicizia online, ma poi prestiamo sempre poca attenzione alla gestione delle nostre password e così magicamente un giorno accade che all’improvviso non riusciamo ad utilizzare più il nostro social network preferito e scatta il panico.
Premesso che il furto d’identità è un reato e molto probabilmente non è stato il vicino a rubarti l’account, ma un gruppo di hacker, per evitarlo ti consigliamo di lavorare di prevenzione e di attivare la modalità multifattore ovvero per poter accedere al tuo social oltre alla password dovrai digitare un codice di verifica che ti verrà spedito sul tuo smartphone.
Per attivare questa modalità d’acceso su instagram utilizzate questa guida: https://help.instagram.com/1582474155197965?locale=it_IT




Le Agenzie di Stock cominciano a vendere immagini AI

Quasi un anno fa , precisamente il 25 ottobre 2022 l’agenzia di foto stock Shutterstock ha annunciato un accordo con OpenAI per offrire ai propri clienti la possibilità di generare istantaneamente immagini partendo da una descrizione scritta. Quindi per i clienti Shutterstock è possibile impostare le caratteristiche desiderate e l’intelligenza artificiale genererà all’istante l’immagine richiesta. Per generare nuove immagini, l’intelligenza artificiale ha bisogno di “imparare” acquisendo una grande quantità di dati, ovvero di attingere da milioni di fotografie scattate da esseri umani. Non è al momento chiara la politica dei compensi corrisposti agli autori delle fotografie che sono servite come “base” per generare le immagini artificiali. Il 5 dicembre 2022 anche Adobe Stock ha annunciato un reparto dedicato alle immagini create con AI. Vedremo quali saranno le evoluzioni future, ma sicuramente si tratta di una rivoluzione che è impossibile da arrestare.




L’intelligenza artificiale e il restauro delle foto

Una delle prime applicazioni di Photoshop sin dalla sua nascità è stata quella del restauro delle vecchie immagini, cercando di rimuovere i segni del tempo e dell’incuria.

Queste azioni richiedevano una consistente mole di tempo e tanta tanta pratica. Mi ricordo che il primo approccio al tema è stato quello di comprare il manuale di restauro e fotoritocco di Katrin Eismann.

Ora con la versione 2024 di Photoshop c’è stato un completo cambio di paradigma, quello che prima richiedeva tanto tempo e tanta maestria è alla portata di tutti grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Le nuove funzionalità sono il Riempimento generativo, l’espansione generativa e il colorazione.

Per utilizzare il riempimento generativo è sufficiente selezionare l’area danneggiata gli algoritmi faranno la magia. Mentre l’espansione generativa ci può aiutare per correggere errori di composizione o parti mancanti particolarmente estese.

Il filtro colorazione assegna automaticamente i colori all’immagine utilizzando l’intelligenza artificiale. Ovviamente anche in questo caso è possibile regolare l’effetto ottenuto. Nei casi in cui si desideri utilizzare un colore diverso da quello selezionato automaticamente dal filtro, ad esempio per modificare il colore dell’abbigliamento in un ritratto, si può semplicemente rilasciare un perno sull’area desiderata e selezionare un colore diverso.

Insomma, non resta che provare!




Fenomenologia del fotografo

Stamattina in radio hanno intervistato un ascoltatore, che raccontava di essere un fotografo amatoriale e che si stava apprestando a partire per le vacanze: oltre al telo mare si porta dietro anche lo zaino fotografico, con corpi e 10 obiettivi. Si, avete letto bene: 10. Forse neanche in tutta la mia carriera ho mai avuto 10 obiettivi.
Anche tra i professionisti vedo questa tendenza. Mi capita di confrontarmi soprattutto sotto palco con alcuni amici che, come me, cercano di ridurrre al massimo la loro attrezzatura, ma molto spesso vedo colleghi che arrivano con trolley giganteschi, 4 o 5 corpi e decine di obiettivi.

Pur essendo consapevole di non viaggiare leggerissimo, mi fermo a due corpi e due obiettivi. Certo, il reportage permette di lavorare davvero molto leggeri, ma anche la fotografia live non scherza. Potevo capire quando si scattava in analogico, dovevi avere più corpi per il colore, per il bianco e nero e per le varie sensibilità e di conseguenza più obiettivi, ma ora proprio la vedo solo come mero sfoggio di tecnologia o per cercare di compemsare lacune artistiche/tecniche/compositive.

Personalmente rimango della mia idea: un grandangolo e un tele su full frame a me bastano.