I vantaggi degli otturatori elettronici

Oramai quasi tutte le fotocamere mirrorless hanno abbandonato gli otturatori meccanici a favore di quelli elettronici; l’otturatore elettronico non avendo parti meccaniche non è soggetto ad usura e quindi garantisce in teoria una durata pressochè infinita, inoltre permette di raggiungere tempi di scatto ben oltre l1/8000 classico limite degli otturatori meccanici. Ma ora Sony e Nikon hanno presentato su alcune loro fotocamere (Sony A9 III e Nikon Z8 e Z9) l’otturatore “Global Shutter” che permette di raggiungere il tempo di scatto di 1/80.000 (avete letto bene). Questo permette di prevenire il fenomeno del banding con luci artificiali, contenere o evitare del tutto distorsioni sui soggetti e di sincronizzare il flash con maggiore libertà. Ma non è finita qui : diventa possibile realizzare sequenze di scatto prima impensabili (La Sony A9 III dichiara una raffica di 120 fps) per la gioia dei fotografi sportivi e naturalistici , e ancora l’utilizzo di questa nuova tecnologia permette notevoli miglioramenti di performance per quanto riguarda la velocità di dati acquisiti dal sensore (autofocus ed esposimetro). Vedremo nei prossimi mesi se queste potenzialità saranno rispettate dalla realtà.




Scattare in raw con gli smartphone

Oramai gli smartphone possono essere considerati gli eredi delle fotocamere compatte, in particolare i modelli di punta offrono sensori di buona qualità e ottiche molto nitide. A questo si aggiungono l’evoluzione dei software che gestiscono la fotocamera che offrono la possibilità di parecchie regolazioni manuali come in qualsiasi fotocamera moderna. Alcuni modelli di punta offrono anche la possibilità di scattare in raw; in particolare per gli Iphone esiste la possibilità di salvare le foto nel formato grezzo semplicemente settando la modalità di salvataggio

Anche in ambito Android i vari produttori hanno predisposto la stessa possibilità

Resta in ogni caso la possibilità di utilizzare app di terze parti, tra cui sicuramente ricordiamo Lightroom per smartphone che dialogando direttamente con la fotocamera dello smartphone permette di salvare in formato grezzo.

Un altro passo di avvicinamento degli smartphone alle fotocamere digitali. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.




Scopri il Regio Archivio Fotografico degli Uffizi

Il Regio Archivio Fotografico degli Uffizi, istituito dal direttore delle Gallerie Fiorentine Corrado Ricci nel 1903 con l’intenzione di dotare il museo di una raccolta fotografica a disposizione del pubblico, è stato finalmente messo online sul sito del museo ed è accessibile a tutti: https://fotoinventari.uffizi.it/it/ricerca-archivio-regio

Una sorta di viaggio nel tempo.

L’archivio, ritenuto perduto ma riscoperto nel 2018 durante dei lavori di ripristino in alcuni spazi chiusi da lungo tempo e riaperti durante i lavori per i Nuovi Uffizi, raccoglie oltre 45.000 fotografie realizzate con varie tecniche (albumine, gelatine ai sali d’argento, stampe al carbone, stampe fotomeccaniche a mezzatinta e collotipie).

Oggi possiede e conserva una collezione di circa 630.000 negativi di diversi formati e supporti. Tra i più antichi, vi sono 28 calotipi di Brampton Philpot (1812 – 1878), perfettamente conservati, oltre a numerosi fondi storici, su vetro e pellicola, dei fotografi Giuseppe e Vittorio Jacquier, Vincenzo Giani, Lodovico Pachò e Ugo Ojetti.

Si tratta principalmente di riproduzioni, effettuate da circa 300 autori tra fotografi, editori e stampatori, di opere d’arte italiane e straniere, ma anche monumenti, paesaggi, persone ed eventi storici non solo fiorentini (come, ad esempio, la distruzione della chiesa degli Scalzi affrescata dal Tiepolo a Venezia durante la prima guerra mondiale o la costruzione della diga di Malamocco, sempre nel veneziano). L’arco di tempo coperto da queste immagini va dagli albori della fotografia a metà Ottocento fino agli anni Sessanta del secolo scorso.

La collezione è stata rinvenuta cinque anni fa ancora all’interno di grandi contenitori originali, realizzati su misura all’inizio del Novecento per facilitare la consultazione e la conservazione del materiale fotografico. Subito dopo il ritrovamento, furono effettuate operazioni di spolveratura delle immagini, oltre che manutenzione degli armadi e delle scatole. È stato quindi compiuto il lavoro di digitalizzazione del fondo.

La piattaforma di consultazione consente di navigare nell’archivio ricercando, artisti, opere, fotografi, località e tecniche fotografiche; è possibile vedere sia il recto che il verso delle fotografie d’arte, di persone, panorami, monumenti, città europee e luoghi esotici, anche scorrendole all’interno delle loro cartelle e visionandone gli elenchi originali.




Intelligenza artificiale e diritto d’autore

Uno dei temi più frequentemente dibattuto quando si parla di intelligenza artificiale (AI) è quello della protezione dei contenuti che vengono usati per istruire i modelli.

E’ recente una prima sentenza negli USA che ha fermato una causa contro Stable Diffusion per violazione del copyright. La motivazione dello stop è legata al fatto che il giudice federale non ritiene che ci sia violazione diretta se il sistema di intelligenza artificiale “contiene solo algoritmi e istruzioni” e non copie delle immagini.

D’altronde gli sviluppatori hanno sempre sostenuto che non vengono copiate le immagini, ma definiti dei parametri in termini di linee, colori, sfumature e altri parametri che generano poi immagini simili.

Quindi il primo round è contrario al riconoscimento del diritto d’autore agli artisti, che ora avranno la necessità di dimostrare che le immagini prodotte sono identiche e non simili. Tesi alquanto difficile da provare in quanto caratteristica base di ogni modello è proprio quello di non generare immagini identiche ai modelli.

Insomma, sembra ancora lontano il momento in cui si possa trovare un punto di incontro tra sviluppatori e detentori dei diritti. Non resta che aspettare e tenere da conto tutte le esigenze.




Francesco Guccini in mostra

In occasione del lancio del nuovo disco “Canzoni da osteria”, la sua casa discografica BMG Italia ha scelto di omaggiare Francesco Guccini con una mostra fotografica open air in occasione della Milano Music Week.

Il titolo scelto è Ma ho fatto anche il cantautore – Francesco Guccini: oltre il palco.

La mostra, esclusivamente fisica come l’ultima opera, è curata da NEWU e permette di ripercorrere momenti, luoghi e persone che stanno dietro non solo all’ultimo disco, ma anche a “Canzoni da intorto”.

I pannelli, inoltre, mediante un QR code permettono ai visitatori di accedere a contenuti multimediali.

10 immagini che racchiudono fotografie, ritratti e scatti rubati. Momenti di vita intima, inedita, quotidiana di uno dei più grandi cantautori dei nostri tempi raccontato nel privato, nel suo essere uomo, amico, compagno di giochi, lotte e bevute. 

L’installazione sarà visibitabile dal 10 al 26 novembre in via Dante a Milano.




Luci d’artista – Museo a cielo aperto

Nel corso del 2022 si sono celebrati i 25 anni dell’iniziativa “Luci d’artista”, il progetto d’arte pubblica della Città di Torino, nato nel 1998 dalla convinzione che l’arte contemporanea dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi cittadini.

Oggi conta una collezione di trentasei opere di luce, che ogni anno, la notte, trasformano la città in un museo open-air.

Per celebrare questa occasione, la Fondazione Torino Musei ha pubblicato il libro “Luci d’Artista. Museo a cielo aperto” che ne ricostruisce la storia, dall’installazione delle prime opere a quello che oggi appare come un museo unico: luminoso e notturno, pienamente accessibile e capace di mostrare un nuovo paesaggio urbano.

Il libro edito da Allemandi conta il consistente contributo dei circoli FIAF di Torino e provincia da sempre attenti all’importanza della documentazione visiva.

Quest’anno in concomitanza con l’accensione delle Luci d’Artista a Torino, giovedì 9 novembre 2023 alle ore 18, nel cortile 2 del Centro Commerciale Lingotto, sarà inaugurata la mostra dedicata alle Luci a cura della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) con 70 immagini realizzate dai fotografi aderenti alle associazioni iscritte alla FIAF, che sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024.




L’invarianza ISO

Chi pratica la fotografia di paesaggio notturno sa che dovrà dotarsi di una fotocamera particolarmente performante negli scatti ad alti ISO e obiettivo ultragrandangolo luminoso.

Tuttavia i più recenti sensori Sony o derivati (montati su fotocamere Fuji, Nikon e Panasonic) mostrano che il rumore resta pressochè invariato, sia che si scatti alla sensibilità ISO consona alle condizioni di scarsa luce, sia che si sottoesponga , anche di parecchio, in fase di scatto , riportando poi l’immagine a un’esposizione corretta in fase di post produzione.

Questa tecnica può diventare molto utile in quanto permette di utilizzare tempi di scatto adatti ad evitare il movimento del dei soggetti ripresi e poi riequilibrare tutto in camera chiara.

Al seguente link potete trovare i test di invarianza ISO eseguiti su moltissime fotocamere in commercio : https://photonstophotos.net/Charts/RN_e.htm